CAFFEPENSIERO: LAVORI IN CORSO??

CAFFEPENSIERO: LAVORI IN CORSO??
Stiamo cercando di uscire con il N.1....

domenica 18 febbraio 2007

Il nostro 1984

Nell'ambito del fascino che rivestono per me le varie pagine dei media, il loro modo di essere organizzati e scritti, il corsera ultimamente sta dando una perla di saggezza.
Il Corriere della Sera è considerato uno dei più prestigiosi quotidiani nazionali, se non l'unico insieme a la Repubbica. Pertanto uno si aspetta una forma, uno stile che denotino tale caratteristica propria di questo giornale.
Leggendo bene, però, ci si accorge di come si stia svalutando enormemente, non fosse per poche firme davvero di eccezione quali Biagi, ad esempio.
I nuovi editorialisti, reporter, o come volete chiamarli pensano di rispondere in questo modo alle poche attenzioni rivoltegli dalla maggior parte delle persone, soprattutto i giovani, e di riportarli quindi tra le loro grinfie.
In questi giorni, il Corriere si ostina a scrivere riguardo una polemica riguardo la via Montenapoleone che la si vorrebbe far diventare isola pedonale. La via, viene "amichevolmente" chiamata "Montenapo", come se fosse amica di vecchia data, e come se questo taglio "giovanile" rendesse più in il quotidiano.
Ho addotto questo esempio perchè lo trovavo terrificante. E' questo, infatti, un fatto costante su tutti i quotidiani. Assistiamo sempre più a una semplificazione delle parole che svalutano enormemente il messaggio che si vuole far passare. La notizia è di grande importanza, ma si preferisce l'appeal per accattivare i giovani o comunque la gente in generale, trascurando l'uso delle parole, del linguaggio da adoperare per veicolare l'informazione.
Le parole hanno un peso. Questo o sa bene chi gestisce il potere, Orwell ce ne dà un esempio mirabile in "1984"...ora che penso a questo libro mi si aprono nuovi orizzonti davanti.

dtb

venerdì 16 febbraio 2007

Di importanza eccezionale

http://www.radio.rai.it/radio2/caterueb2006/millumino/index.cfm

dtb

mercoledì 14 febbraio 2007

Il tripudio della cultura musicale

da alice.it
"Gigi D'Alessio: San Valentino con i miei fans... e Anna?"
e chissene frega
dtb
ps. scusate ma dovevo

venerdì 9 febbraio 2007

World press photo 2007

Sono stati assegnati i premi della world press photo. Cliccate qui e sarete rimandati alla galleria delle foto che hanno vinto.

dtb

Troppi problemi inutili

Citando una nota e demenziale canzone: "in questa giungla di cemento a vivere come si fa? Troppi problemi inutili, troppe preoccupazioni, è meglio stare sugli alberi e mettersi a penzoloni".
Oggi come oggi (ma anche ieri come ieri, e cioè da quando l'uomo non ha più dovuto preoccuparsi esclusivamente del cibo) in occidente, per quanti motivi futili soffriamo e ci arrabbiamo e gridiamo e piangiamo e ci viene l'ansia..? Perchè? Perchè tutto questo tumulto di emozioni sprecato per un nonnulla? Il progresso (il vero progresso) è quella cosa che ci dovrebbe aiutare ad avere meno pensieri per la testa e più tempo dedicato a vivere; in questa accezione si può dire che il progresso non sia mai esistito. Il "progresso" che noi tutti conosciamo è quel fenomeno che sostituisce ad alcuni problemi altri di diversa natura. Invece di essere utile alla nostra felicità in quanto aiuta a curare malattie, ad alleviare le nostre fatiche nella ricerca del cibo, dell'acqua, di un rifugio, di calore ecc. questo pseudo-progresso sostituisce i nostri bisogni primari con illusorie necessità. Tanto quanto nel passato soffrivamo per la fame, oggi soffriamo di una fame che non può essere lenita, di una voglia che non può essere soddisfatta perchè abbiamo sempre bisogno di altro.
Più ci affatichiamo per comprare una macchina, una televisione, un cellulare, maggiore diventa il nostro bisogno di un'altra macchina più potente, di una televisione più grande e più piatta, di un cellulare che non serva solo per telefonare ma che possa anche far le foto, collegarsi a internet e che magari ci faccia anche un buon caffè!
Ma a che cosa serve tutto ciò? Perchè senza esserne consapevoli diventiamo di giorno in giorno sempre più insaziabili e quindi sempre più tristi? Abbattantuono nel film "Mediterraneo" diceva saggiamente: "chi vive sperando muore cagando" (forse un po' scurrile ma senz'altro di grande effetto).
Con questo non mi si fraintenda: io personalmente credo nei sogni e sono piena di speranze per il futuro ma nonostante questo vivo il presente giorno per giorno, attimo per attimo e soprattutto cerco di non perdermi dietro a futilità, a cose che sviano dalla vera realizzazione e dalla felicità dell'animo. Per intenderci, non mi sento di fare la parte del guru indiano completamente staccato dai beni materiali che vive soltanto d'aria; adoro godermi un buon pasto o riuscire a comprarmi un paio di pantaloni che mi stia bene (ihihi). La differenza sta nello spirito con cui si usufruisce di questi piaceri effimeri: essi non sono il fine perchè invece di dare soddisfazione essi creano un vuoto ancora maggiore e quindi una sorta di dipendenza per cui si compra per placare un attimo l'insoddisfazione e passata la gioia del primo momento si guarda già ad una nuova preda, ma sono uno svago dettato dalla condizione di essere un individuo inserito nella società occidentale, che può criticare quanto vuole ma deve riconoscere il fatto che ognuno è figlio del suo tempo (in qualche modo). Se vedo una penna con su un cagnolino so bene che non scriverà meglio della classica bic e che non sarà quella a darmi la felicità eterna, però se casualmente dovessi avere 50 cent in tasca che molto probabilmente nel giro di breve andrebbero persi mi chiedo: perchè non prenderla? Vi assicuro che mi basta una cosa così piccola per darmi gioia e come minimo (chiedetelo a chi mi conosce) a ogni persona più o meno nota mostrerò la mia penna (sì lo so sono ancora una bambina).
Eppure sta proprio in questo il "segreto della vita": non perdere mai la capacità di stupirsi e di gioire. Per chi non avesse capito la mia filosofia non è chi si accontenta gode, anzi è molto ambiziosa per quanto riguarda i sogni nel cassetto (ma questo non toglie, giusto per ribadire, che io sia convinta che le piccole cose possano dare un pizzico di sana gioia in più). E se proprio volete saperlo vi dirò di più: i sogni che ho non sono destinati a rimanere nel cassetto perchè nulla è impossibile, basta volerlo.
Non dobbiamo pensare per forza che la nostra vita sia già segnata prima ancora di nascere e che per forza tutti noi saremo obbligati a cercare un lavoro, comprare una casa, mettere su famiglia nl senso classico del termine... Bisogna essere liberi di scegliere ciò che è più giusto per ciascuno!
Basta essere così timorosi nel rischiare per paura di perdere tutto, ma tutto cosa? Un lavoro che non piace o una casa fatiscente è un motivo abbastanza buono per rinunciare a credere nei nostri sogni? Siamo esseri vili noi umani che per paura di perdere qualcosa di cui in realtà non ce ne frega niente siamo disposti a rinunciare ai sogni! La vita è una sola e il treno non passa due volte: solo questa è una realtà ineluttabile, solo alla morte non si può rimediare.
Dovremmo vivere un po' più consapevoli e timorosi (non nel senso di aver paura) della morte e ridare il giusto peso alle cose. Lei, sì proprio lei signore che mi guarda con tanto d'occhi: la sua stupida macchina si può ricomprare ma se dovesse morire oggi non potrebbe più dire a sua moglie quanto le dispiace di averla mandata a fanculo stamattina!
E' giunta l'ora di svegliarsi signori e signore; la morte quando arriva arriva e la vita non avvisa tutti i giorni che il tempo scorre e che a furia di buttarlo via non ve ne rimarrà in mano se non un mucchietto di oggetti che quando veramente dovrete lasciarli (perchè vi ricordo che di là non si possono portare bagagli e che, per chi crede, davanti al sommo siamo tutti uguali, anche lei signor politico potente in terra sputa-bugie) vi accorgerete che non ve ne fregherà nulla ma penserete solo ai posti che non avete visitato, alle esperienze che non avete fatto, alle persone a cui avete voluto bene ma che per paura o per abitudine avete lasciato andare via se non avrete vissuto ma solo vegetato...
Vivi la vita come se fosse l'ultimo giorno e ogni giorno svegliati alla mattina dicendoti: "Buongiorno, questo è il primo giorno del resto della tua vita"

P.s. (a scanso di equivoci): la nostra libertà è infinita ma ha un limite; questo limite si chiama "gli altri"; io posso fare ciò che voglio basta che esercitando la mia libertà non finisca per limitare la libertà altrui. Per chi pensa che questo sia un limite inaccettabile suggerisco di andare a starsene da solo ma lo avverto che presto preferirà questo "limite" alla solitudine perchè l'essere umano è un animale sociale.
Siate liberi di fare ciò che volete ma non dimenticate cos'è la vera libertà.
Un tale un giorno disse: "Ama il tuo prossimo e fa ciò che vuoi" e credo che sia opportuno ricordare per quanti finora han letto sin qui scandalizzati (anche per la lettera minuscola affibiata al sommo) che queste parole le disse S. Agostino e forse tutti questi signori dovrebbero ricordarselo ogni tanto invece di gridare e sbraitare sempre e solo sul sesso: iniziate a ragionare col cuore e col cervello invece che sempre e solo dalla intola in giù!

Se qualche frase dovesse risultare ridondante è solo perchè volevo essere ben sicura che il mio pensiero non venisse frainteso o classificato in una o nell'altra ideologia.
Ithilden86

Deliri

Quando decisi di studiare quanto sto studiando attualmente, ero convinto che lo stessi facendo per conciliare le mie passioni e per cambiare magari un giorno tutto un pensiero riguardo, ad esempio, le nostre origini. Questo presupposto però aveva a fondamento un neo: cambiare un modo di pensare dando una nuova ricetta rischia di diventare una nuova ricetta dogmatica: così è stato e così si deve ritenere. In realtà studiando i vari percorsi che mi interessano ho capito che niente di certo può essere fissato. Al limite si può definire un uomo un uomo, ma provare a dare definizioni più certe rischia di non portare a niente, a confusioni che possono degenerare nella malainterpretazione di tutta la Storia nostra. Questa forma mentis che porta a voler etichettare tutto, lo si è visto negli studi preistorici, ha portato alla definizione di tantissime specie di ominidi e poi alla loro ricollocazione in altri gruppi più definiti per non generare deliri scientifici. Qual è stato il risultato? A mio modo di vedere una stasi delle ricerche. Il fatto di voler ricollegare qualsiasi ominide vissuto tra 1,8 milioni di anni fa e 300mila anni fa alla specie di Homo erectus, potrebbe portare a non accorgersi che qualcosa di diverso, da un'altra parte si sta verificando.
Gli schemi, per quanto comodi nell'avere un quadro chiaro, sviano da problemi di definizione universale. Questo lo vediamo in qualsiasi disciplina che vuole definirsi scientifica: la tensione al riportare il tutto in un ordine prefissato. Ma sono le religioni quelle presuppongono un ordine predeterminato. Se provassimo a spiegare le manifestazioni artistiche di qualsiasi ominide vissuto in qualsiasi momento nel tempo e nello spazio, avremmo risultati discordanti tra zona e zona. Un esempio eccellente ci è dato dalla grotta Chauvet che cronologicamente risalirebbe al perido di diffusione del cosiddetto stile I, ma che di stile I non ha assolutamente niente.
Se questo discorso dovesse risultare troppo per gli addetti ai lavori vi porto un esempio più noto. Caravaggio è definito l'inventore della natura morta in pittura. Noi però non siamo certi se prima delle sue nature morte ce ne siano state altre o se sia stato consigliato da qualcun'altro, che a buon diritto dovrebbe essere considerato "l'inventore delle nature morte".
Insomma, dare definizioni precise, dogmi è compito delle religioni che devono conciliare gli animi umani dispersi dando certezze. Se si vuole scendere coi piedi per terra, dovremmo usare il condizionale per qualsiasi definizione. Quando mi capita di leggere nei manuali archeologici, la necessità di ricorrere alle "scienze esatte" mi viene da ridere: la scienza, dandoti effimere certezze, come fa ad essere esatta?
In questo anno e mezzo di archeologia, credo sia questa la più grande lezione imparata. E questo lo ritengo estremamente affascinante. Sembra di guardare un cielo notturno a occhio nudo: è tutto buio e vedi migliaia di altri corpi celesti, ma sai dell'esistenza di altrettanti corpi che però non riesci a vedere...e se ci pensi arrivi a comprendere l'inifinità dell'universo che ti scompagina l'animo portandoti ad una tensione verso nuove conoscenze che sai benissimo che verranno confutate nell'arco di poco tempo.

dtb

mercoledì 7 febbraio 2007

"La scienza e l'uomo"...però

La ricerca della felicità è un discorso davvero ampio. Non credo affatto di poter dare una soluzione per trovare la felicità, ma credo di avere qualcosa da ridire riguardo quanto scritto da crz.
Credo che la vita non sia solo felicità, altrimenti non avrebbe davvero senso.
Per quel che mi riguarda, però, ritengo che Schopenauer avesse azzeccato nel descrivere la vita come un pendolo tra la noia e il dolore. Volete darmi del pessimista? Fate vobis, le etichette non mi piacciono, ma se per voi sono indicative, chiare per definire una persona non voglio obbligarvi a non farlo, seppure credo non andrete tanto lontano ragionando per schemi prefissati.
Il progresso, o almeno quello che crz definisce tale, sta solo accelerando questo pendolo. Le continue novità tecnologiche e non si seguono a ritmi talmente rapidi che anche noi siamo portati a corrergli dietro sempre più velocemente (mentre scrivo questo mi vengono in mente gli ignavi descritti da Dante). Quanto ci circonda ci spinge a farlo perché se non abbiamo il trapianto di capelli (se ce li hai, te lo fai uguale) o le tette grosse, piuttosto che il telefonino con macchina per il caffé saremo presto esclusi perché non al passo coi tempi, “troppo old style”.
Il progresso che abbiamo davanti ai nostri occhi tutti i giorni è un progressivo incremento delle tasche di pochi per l’infelicità di tutti. L’infelicità è data dal non essere appagati da quanto abbiamo perché, a mio modo di vedere, non sentiamo l’esigenza di avere il jet privato per muoverci tra una città e l’altra, ma abbiamo bisogno di qualcosa di più semplice che però ci viene vietato in nome di un falso progresso.

O se davvero abbiamo bisogno di un aereo ci viene fatto credere che se andiamo su un aereo, piuttosto che su un altro avremo questi confort piuttosto che quegli altri. E se scegliamo il superaccessoriato scopriamo però che non ci appaga perché non ha quella cosa che dall’altra parte ci avevano promesso.

Spero sia soddisfacente ed esaustivo come “però”.

Infine consiglio di andare a ripescare il post in cui ho riportato una frase attinta dal libro di J.L. Arsuaga, “I primi pensatori”. La scienza non dà dogmi e NON DEVE DARNE. Sostenere che questo ritrovato della scienza è il migliore di tutti, vuol dire dar per scontato che non può essere messo in discussione, mentre la scienza mette in discussione qualsiasi cosa.

dtb

lunedì 5 febbraio 2007

Notizia bomba su Dante


Mi avverto sempre più affascinato dai mezzi di informazione. Il loro modo di disporre le notizie è sempre più stupefacente . Non corrisponde a nessun criterio se non quello del porre in prima pagina i fatti privati dei personaggi pubblici e delle notizie normali che vengono montate a superscoop e che pertanto generano dibattiti senza capo nè coda.
Tra le tante notizie passate in prima pagina su alcuni portali e anche da qualche quotidiano c'era quella riguardo la pubblicazione di un libro di una italianista britannica, tale Barbara Reynolds, che sostiene che Dante, il sommo poeta, per trovare ispirazione si facesse le canne.
La notizia tra i giovani che mal hanno sopportato l'indottrinamento forzato della Divina Commedia è un "Niente di nuovo sul fronte occidentale".
Sconvolge, ma non stupisce, la diatriba che subito si è aperta riguardo tale ipotesi.
Di certo quanto sostenuto dalla Reynolds ha il pregio di inserirsi nel dibattito che sempre più sta prendendo piede nel nostro paese riguardo la liberalizzazione delle droghe leggere e facilita il rischio che, con la gente che ci troviamo a governare, la Divina Commedia venga cassata come opera che può indurre a "peccare" e di consguenza bandita dai programmi. Quello di cui sono certo è che una canna o due di certo non hanno potuto alzare o meno il livello geniale di Dante e che risulterebbe davvero dannoso mettere in guardia dalla lettura della Comedia per quanto avrebbe fatto il Sommo. Ma allo stesso tempo devo dire che non si possono nemmeno dare per certe o quasi le congetture della Reynolds.
Su Dante si può davvero dire di tutto e di più. La sua opera, la sua vita ci hanno lasciato un'immagine misteriosa che come tale deve continuare ad esistere. Pretendere conoscenze certe sull'uomo altro non può far che sviare dalla lettura di un'opera che più imponente non si può.
Lasciamo pertanto che la Reynolds possa congetturare liberamente, ma non scanniamoci su ipotesi confutabilissime, dal momento che tutte quelle fatte fino ad ora potrebbero esserlo.
E nella stessa ottica si colloca la ricostruzione appena fatta del volto di Dante. Ovviamente chi se n'è occupato tira acqua al proprio mulino sostenendo che sia la più scientifica mai fatta fino ad ora. Bisogna però forse ricordare che la scienza non dà certezze, crea dubbi per progredire.

A proposito di quanto sostenuto dalla Reynolds, ho chiesto un parere alla professoressa Nuvoli docente di letteratura italiana all'Università Statale di Milano. Riporto la risposta perchè è geniale, a mio modo di vedere:
"Che sia vero o no, il dato è del tutto irrilevante.
In base alla mia personale esperienza, sono certa che la droga più potente di tutte è l'adrenalina; e questa è generata dalla capacità di sentire fortemente. I grandi artisti sono tutti adrenalinici.
E per creare quella straordinaria cattedrale di parole che è la Commedia non occorrono droghe: solo uno straordinario e irripetibile talento.
A presto.
gn"

dtb

domenica 4 febbraio 2007

Razzismo e xenofobia: "luci e ombre" secondo il direttore dell'Osservatorio europeo

Diritti umani - 24-11-2005 - 17:01
Relazione annuale dell'EUMC (2005)
Relazione annuale dell'EUMC (2005)
I tentativi di lotta a razzismo e xenofobia nell’Unione europea presentano “luci e ombre" secondo Beate Winkler, direttore dell’Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e xenophobia (EUMC), che ha identificato il persistere della discriminazione nei confronti delle minoranze in settori quali il mercato del lavoro, l’istruzione e l’assegnazione degli alloggi. La comunità Rom, in particolare, è risultata la più colpita in tutti questi ambiti.

Un problema particolare è che le comunità di immigrati in Europa sono “ancora eccessivamente rappresentate nei lavori meno prestigiosi."

La sig.ra Winkler ha tenuto un discorso ai membri della commissione per le libertà civili il 23 novembre, durante la presentazione della relazione annuale 2005 dell’EUMC dal titolo “Rassegna delle tendenze e degli sviluppi in materia di razzismo, discriminazione e buona prassi negli Stati membri."

L’occupazione, l’istruzione e gli alloggi sono i termini chiave: la sig.ra Winkler ha identificato, nello specifico, l'esigenza di politiche per l'occupazione, l'istruzione e l'alloggio che consentano alle minoranze di svolgere un ruolo più equo e attivo nella società. Inoltre, ha auspicato che la direttiva sull’uguaglianza razziale - anch’essa accolta in modo controverso in alcuni Stati membri, possa essere pienamente attuata. E’ stata anche sottolineata l’importanza della leadership politica nella lotta contro il razzismo e la xenofobia e, a titolo di esempio, la sig.ra Winkler ha citato la risposta europea ai recenti attentati di Londra quale importante momento per ridurre le tensioni razziali.

Nonostante ciò, nella relazione si legge che “taluni Stati membri hanno trasmesso tramite nuove legislazioni messaggi secondo cui i nuovi immigrati non sono i benvenuti, più per ragioni politiche che economiche. Questo è difficilmente compatibile con il bisogno sempre crescente di manodopera in molti settori, che non può essere soddisfatto internamente."

Gli eurodeputati che hanno preso la parola dopo la sig.ra Winkler hanno ammonito contro l’uso di un linguaggio eccessivamente duro nei confronti degli immigrati. Giusto Catania, deputato italiano del Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea, ha affermato che "spesso vengono messe in giro frasi che creano la falsa impressione che gli immigrati siano potenziali criminali." L’eurodeputata francese del gruppo del socialismo europeo, Martine Roure, ha aggiunto che la discriminazione diretta e indiretta è una “umiliazione intollerabile” e un fattore che genera odio e violenza. Il britannico Timothy Kirkhope ha affermato che tutti i paesi hanno le loro “tensioni e difficoltà." Per un resoconto completo del dibattito, vedere il link al comunicato stampa.

tratto da http://www.europarl.europa.eu/news/public/default_it.htm

Omaggio a Stefano Chiarini

I fatti successi a Catania hanno monopolizzato le prime pagine di tutti i mezzi di informazione, mandando qualsiasi altra notizia in 20esima pagina.
Ma mi risparmio da commentare questa notizia, mi rammarico però che la notizia della scomparsa di Stefano Chiarini, giornalista de "Il manifesto", non sia stata ripresa da nessuno. Con Stefano ebbi modo di parlare alcuni anni fa per invitarlo a parlare di Medio Oriente al mio liceo. Lo chiamai perchè mi avevano sempre affascinato i suoi editoriali a proposito della seconda Intifada, lavorai anche sui suoi articoli per delle ricerche trovando numerosi spunti per approfondire ulteriormente quanto leggevo.
Un grande giornalista ci ha lasciati, un nuovo vuoto da colmare si è fatto largo nelle nostre vite.
Ci proveremo a chiudere questo squarcio con il suo ricordo, le sue parole.

Questo è il link della sua casa editrice "Gamberetti"

dtb

sabato 3 febbraio 2007

A million penguins

Il progetto promosso dalla casa editrice britannica è dedicato agli studenti
La storia scritta a più mani resterà online per sei settimane. Tutti possono partecipare.

Penguin lancia il primo romanzo-wiki
I giovani sono chiamati a scrivere sul web.


Penguin lancia il primo romanzo-wiki
I giovani sono chiamati a scrivere sul web" width="200">
LONDRA - Dimenticate lo scrittore vecchio stampo abituato a buttare giù il suo romanzo in solitudine, perché ora gli scrittori siete voi. Che il computer abbia sostituito la penna ormai è assodato, ma la vera novità sta nella composizione collettiva, per la quale internet gioca un ruolo fondamentale. A sposare la formula wiki è la Penguin, storica casa editrice britannica che oggi invita i giovani a scrivere una storia a più mani attraverso la rete.

Il romanzo intitolato "Un milione di pinguini" comincia già a prendere forma sul sito, lanciato ieri, www.amillionpenguins.com dove, come accade già per l'enciclopedica Wikipedia, tutti sono chiamati a esprimere le proprie doti di aspiranti scrittori per contribuire allo sviluppo narrativo.

Il progetto è stato avviato con un gruppo di studenti appassionati di nuovi media della De Montfort University di Leicester, desiderosi di cimentarsi nell'esperimento creativo di gruppo. E come tutti gli esperimenti "potrebbe anche essere un fallimento", ha dichiarato Jeremy Ettinghausen, capo della divisione elettronica della Penguin, aggiungendo che la storia resterà online per almeno sei settimane. "Ma non facciamo previsioni. - continua - Comunque, sarebbe fantastico se alla fine ne potessimo trarre una versione da stampare". La scommessa, dunque, è tutta nel vedere se da più mani (e ispirazioni) possa uscire una storia compiuta e apprezzabile dal punto di vista letterario.

Intanto, la trama sta prendendo forma intorno a due personaggi, Carlo, un uomo inquieto con il suo cane, e Tom Morouse, un seduttore assassino conosciuto come "l'avvelenatore di Tango". Per conoscere il fil rouge che collega i due bisognerà attendere i prossimi sviluppi.

I risultati? Secondo quanto riportato nella piattaforma che ospita l'opera in progress "da qui a due mesi, si vedrà cosa farne".

da repubblica.it

dtb

venerdì 2 febbraio 2007

Quando l'ultimo albero sarà abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, vi accorgerete che non si può mangiare il denaro...
Corvo Rosso
Il progresso è semplicemente
fisico-esteriore...

La società "occidentale" (o così si dice...), che dovrebbe rappresentare il punto massimo(e qui sono ancora voci) finora raggiunto del progresso tecnologico (e scientifico, ma questo lato è spesso dimenticato, anche se la parola si usa un casino...) non è forse una società piena di problemi? Qui non parlo di ovvi e scontati problemi sociali tipici di affollati gruppi umani post-neolitici, parlo di problemi di relazioni interpersonali, depressioni e surrogati, voglia di scappare in tutte le sue manifestazioni (dall'eremitismo al grande fratello), e così via....
Perchè? Il progresso non dovrebbe forse far vivere meglio?
In realtà "progresso" significa semplicemente possibilità di ingozzarsi a sazietà e oltre con il minimo sforzo e senza stare (il più delle volte) a guardare la qualità di ciò che si ingurgita, significa conoscere e curare malattie una volta mortali (e questo potrei anche non criticarlo), possibilità di spostarsi e comunicare a velocità inimmaginabile anche solo 70 anni fa, significa possibilità di vivere in una tana confortevole al riparo dalle avversità climatiche et atmosferiche... e BASTA
Lascia un vuoto...
La ricerca della felicità, quella vera, quella alla fin fine radicata in ogni uomo, anche nel più cinico, rimane lì affamata a guardare questo sfavillante progresso tecnologico, sognando maccheroni e trovandosi davanti solo circuiti stampati...
E di seguito: un oceano mare sterminato di modi per trovare la felicità o almeno il distacco più o meno grande dalla realtà ("dallo yoga a scientology...").
La verità (la mia verità, una delle infinite verità possibili) è che siamo come tanti uccellini in gabbia, ben nutriti, sani e per nulla desiderosi di uscirne, ma con quel tarlo che ci rode dentro e mille modi per nascondercela o rendercela accettabile, la gabbia. Tanti uccellini, che perdono pian piano la capacità di volare, l'attitudine al canto, i colori delle piume...
E poi si muore, vecchi, forse tanto quanto non si sarebbe mai nemmeno immaginato un cro-magnon; si muore, forse in una candida luce d'ospedale, con medici che tentano in tutti i modi di tenerci attaccati a questo corpo; si muore, forse in un letto caldo e purificato quanto non lo fu mai un giaciglio mesolitico; si muore, soddisfatti? felici? realizzati? Si spera sempre di sì, ma quante volte è così davvero?
E quanti sono poi i morti infelici nella povertà o nella disperazione per ogni nostro tecnologico morto felice?
E' una scelta: vita confortevole o vissuta, vaso ming (vuoto) o rozza anfora piena di olive?
Ora, non dico che nessuno di noi riesce a realizzarsi, però tante volte si vede quanto poco ci vuole per adagiarsi sugli allori (o sui divani) e smettere di Vivere...
Non voglio o non riesco ancora (o non posso) dare risposte esaurienti, dovremmo darle tutti assieme (e dico tutti, molto utopicamente)... Di certo non si può tornare al mesolitico, anche se potrebbe essere la soluzione migliore, perchè siamo troppi noi omini sulla terra e ci sono troppi problemi in una risposta tanto utopica; si potrebbero trovare dei modi di gestire il tutto in modo migliore, cercando di rinunciare al meno possibile e di usare il resto in modo utile e sensato...
A questo punto però, vedendo che sfumo nell'utopia, vi lascio, magari a pensarci su...
Spero in un commento, un bravo, un 'fanculo, un "però..."

CRZ

Improvvisazione si innova e vi chiama

Se volete un teatro che esce fuori da ogni schema, che in un certo senso può rimandare alla commedia dell'arte, che non ricalca i soliti stilemi del teatro classico che vi ammorbano, stasera, alle ore 21.15 Teatro Barrio's, via Barona ang. via Boffalora, "MONOLOGHIPROVVISATI".
La compagnia di improvvisazione Teatribu si cimenta in un nuovo spettacolo mai tentato prima. Accorrete numerosi.
Il biglietto di ingresso è di 10euro.
Per prenotarsi inviateci un'e-mail (caffepensiero@libero.it) o telefonate al numero 320/3808689.

dtb

giovedì 1 febbraio 2007

Elogio della pirateria

Spesso, se non sempre nella Storia, i governanti si sono avvalsi della pirateria per muovere i propri interessi. Con una mano la si finanziava e con l'altra la si debellava. Si sa, l'illegale ha sempre fatto comodo al manteniemento della pace sociale. Certo risulta stupefacente quando accadono fatti come questo:

"
Il 70% del sotware presente nel Paese è di origine illegale
Presidente romeno fa a Gates elogio hacker
Il capo della Microsoft inaugura a Bucarest un centro d'assistenza della sua azienda: Basescu tesse le lodi della pirateria informatica





BUCAREST (ROMANIA) - E' rimasto senza parole. Del resto non capita tutti i giorni trovarsi di fronte un capo di stato che fa l'elogio della piratreria informatica. Soprattutto se ti chiami Bill Gates e sei a capo della Microsoft la pià grande sotware company del pianeta. E' accaduto a Bucarest, in Romania, dove il principale azionista del colosso di Redmond è andato ad inaugurare il nuovo centro di assistenza europeo di Microsoft, che darà lavoro a 600 persone.
Il presidente della Romania Traian Basescu (a sinistra) stringe la mano al principale azionista di Microsoft Bill Gates (Ap)
Il presidente della Romania Traian Basescu (a sinistra) stringe la mano al principale azionista di Microsoft Bill Gates (Ap)
PIRATERIA - «La pirateria informatica ha aiutato le giovani generazione a scoprire il mondo dei computer. Ha dato via allo sviluppo dell'idustria della tecnologia informatica in Romania» ha detto il presidente della repubblica di Romania Traian Basescu ad un esterrefatto Gates.
«La pirateria ha aiutato i romeni a migliorare la loro capacità creativa nell'ambito dell'industria informatica» ha proseguito Basescu rivolto a Gates che non ha proferito parola.
Secondo gli esperti il 70% del sotware utilizzato in Romania è di origine illegale."



Tratto dal sito del corsera
dtb

Spegnete le luci!

SPEGNIAMO TUTTO : il primo febbraio dalle 19.55 alle 20.00 Azione
contro i cambiamenti climatici. Il primo febbraio 2007, partecipate alla
grande mobiltazione dei cittadini contro i cambiamenti

climatici. L'Alliance pour la Planète (un gruppo di associazioni
ambientali)
chiamano semplicemente tutti i cittadini: 5 minuti di riposo per il pianeta!
Tutti spegniamo luci e apparati elettrici il primo >febbraio tra le 19.55 e
le 20.00.

> Non per risparmiare cinque minuti d'elettricità solo in questo>giorno, ma
>per attirare l'attenzione dei cittadini, dei media e>delle autorità sul
>problema d'energia e l'urgenza di passare all'azione!
5 minuti di riposo per la pianeta : non prende molto tempo, non costa
niente, e mostrerà ai candidati che il cambiamento >climatico è un soggetto
che deve pesare nel dibattito politico.
Perchè il >primo >febbraio? Questo giorno uscirà, a Parigi, il nuovo
rapporto del>gruppo di esperti climatici delle nazioni unite.
Non dobbiamo lasciare passare l'occasione di puntare l'urgenza>della
situazione climatica mondiale.
> Se partecipiamo tutti, questa occasione avrà un reale peso>mediatico
e politico!
> Fate circolare al massimoquesta chiamata intorno a voi.

> Grazie.

"La Pace non è un sogno, può diventare realtà... ma per costruirla bisogna
essere capaci di sognare" (Nelson Mandela)

La scienza e l'uomo

"Questa apparente confusione che circonda sempre l'evoluzione umana non è così grave come portebbe sembrare. In primo luogo perchè chi vuole verità assolute, dogmi indiscutibili e inamovibili deve volgersi altrove che non è la scienza. La scienza si limita a formulare ipotesi, incerte approsimazioni alla verità, che possono sempre essere modificate in toto o parzialmente dalla forza dei fatti: ma questo è ciò che di meglio la mente umana è capace di creare" (J. Arsuaga "I primi pensatori" ed. la Feltrinelli)

non siamo mai uguali a noi stessi, nemmeno davanti a uno specchio

dtb

Non ci siamo!!!

Ok; tutti avranno avuto buoni motivi e non si discute su chi ha ragione e chi ha torto ma così non va bene: vogliamo farla o no sta cosa di trovarci i mercoledì sera o no (per dirla proprio terra terra)? Continuo a trovare gente interessata al nostro progetto ma ieri sera ho dovuto riaccompagnare tutti a casa perchè l'incontro è saltato! Beh così senz'altro riusciremo ad attirare gente!!! E' più probabile che questa gente si incontri per i fatti suoi che noi riuscire a trovarci per dar via al progetto!!!! Scusate per gli errori di battitura e di grammatica ma non ho tempo e volevo solo lasciare questo messaggio sperando che lo legga qualcuno... Ah poi, volevo sottolineare che il blog non l'ha creato Dario per buttarci quello che lgi passava per la testa ma tutti, chi più chi meno dovrebbero contribuire anche solo con un copia incolla di un articolo che l'ha colpito ecc.
Ultima cosa: per metà febbraio non riusciremo mai nè a pubblicare nè ad organizzare la serata visto che non siamo riusciti ancora a trovarci e visto che a quanto ho capito anche settimana prossima salta!!
Se vi sembra eccessivo lasciate pure dei commenti.
 
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