CAFFEPENSIERO: LAVORI IN CORSO??

CAFFEPENSIERO: LAVORI IN CORSO??
Stiamo cercando di uscire con il N.1....

sabato 29 settembre 2007

L'albergo dei graffiti

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/graffiti-hotel/10.html

Paradossi

Le società che si sfaldano hanno una sola coerenza possibile: il paradosso.
(Santo Mazzarino "L'impero romano" vol.2 pag.488)

giovedì 27 settembre 2007

Sabato e domenica musei gratis

Da romagnaoggi.it:

BOLOGNA - Aperture prolungate, presentazione di nuovi scavi e servizi per il pubblico, mostre e una miriade di visite guidate, il tutto completamente gratis. Questo è il menù preparato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con enti locali e istituzioni culturali, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio che si terranno il 29 e 30 settembre prossimo, con ingresso libero in tutti i musei, scavi e gallerie dello Stato.

Sabato e domenica visite guidate gratuite al Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto -BO- (ore 10 e 16), agli scavi sul Colle Garampo a Cesena -FC- (sabato 10-12, domenica 15-18), alla villa romana di Russi -RA- (dalle 15 ogni mezz’ora) e al Museo Civico del Belriguardo di Voghiera -FE- (sabato 15-19, domenica 9-12 e 15-19). Apertura prolungata al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, che in entrambe le giornate sarà aperto dalle 9 alle 18, con visite guidate alle 11 e alle 16 (solo sabato anche alle ore 21): ghiotta occasione per ammirare, oltre ai reperti archeologici, gli affreschi eseguiti nel Cinquecento nell’Aula Costabiliana da Benvenuto Tisi, detto il Garofalo, recentemente restaurati. In vetrina anche la città romana di Claterna a Ozzano dell’Emilia (BO): sabato alle 15 visita guidata agli scavi in località Maggio, domenica alle 10 appuntamento al Museo della Città, nel Palazzo della Cultura.

Il Museo Archeologico Nazionale di Parma, che inaugura il nuovo Punto di self information sabato alle 9.30, sarà aperto in entrambe le giornate con orario 9,30-12,30 e 16-19; domenica alle 16, al Museo Archeologico di Sarsina (FC), presentazione delle traduzioni dei pannelli espositivi in inglese, francese, spagnolo e tedesco. Completano l’offerta del week-end gli “Assaggi di archeologia” al Museo Archeologico del Compito a Savignano sul Rubicone (domenica 17.30-18.30), le visite guidate al centro storico e le iniziative per i più piccoli organizzate dal Comune di Cesena (info 0547.356327) e l’inaugurazione, sabato ore 11, dell’apparato didattico che illustra le indagini archeologiche che hanno preceduto la costruzione del Nuovo Ospedale di Vaio, a Fidenza (PR).

Lanciate nel 1991 dal Consiglio d'Europa, le Giornate Europee del Patrimonio mirano ad avvicinare i cittadini europei non solo al proprio patrimonio culturale ma anche gli uni agli altri, nella speranza che una maggiore conoscenza reciproca possa superare le diversità linguistiche e culturali e accentuare la percezione d’appartenenza a radici comuni. Quest’anno, a fianco del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, partecipano anche il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, e Autostrade per l’Italia con un percorso aggiuntivo di 200 siti; lo slogan scelto per il 2007 è “Le grandi strade della Cultura: un valore per l’Europa”.

martedì 25 settembre 2007

Scaricare canzoni da internet in tutta tranquillità

Riportiamo un link dal quale si può accedere a varie pagine web, di altrettanti artisti, da cui si possono tranquillamente scaricare gratis degli mp3.
http://www.kwmusica.kataweb.it/kwmusica/pp_scheda.jsp?idContent=174515&idCategory=2028&detail=1

venerdì 21 settembre 2007

Let Lucy sparkle

Da British Archaeology:

An icon of world heritage is soon to be publicly displayed: but prominent anthropologists would stop it. Jill Cook is not impressed.


Back in 1974 the discovery of fossilised remains in the Hadar Basin of Ethiopia caused a worldwide sensation. Although other skull and jaw fragments, as well as postcranial bones, were well known, this was the first partial skeleton of a single prehuman ancestor to be found. Named Lucy after a Beatles song, the 3.2 million-year-old individual has had a huge impact on our understanding of the anatomy and capabilities of Australopithecus, one of the key genera that preceded the first Homo species.

Lucy's bones are normally kept in a vault in the National Museum in Addis Ababa. Now for the first time she is to go on public display, as the highlight of an exhibition of Ethiopian treasures at the Houston Museum of Natural Science, Texas. This has caused a storm among scientists and museums about who should see the real Lucy.

The International Association for the Study of Human Paleontology considers that original hominin fossils are "an irreplaceable component of the world heritage" that should not be transported beyond their country of origin without "compelling scientific reasons". The public should make do with replicas. Passed as a resolution by the council of this UNESCO-affiliated body in 1998, this position is now being waved as an ethical standard by which we should deplore the Houston loan.

Can this be right? Had the discussion taken place in a broader forum including museum professionals, as well as cultural and development agencies, would there have been agreement that only a chosen few might see and utilise the evidence for the beginnings of humanity? We applaud the occasional loan of a rare, fragile masterpiece by Leonardo da Vinci as a great cultural benefit. What makes human fossils so different? Whereas Leonardo's masterpieces are finite, the search for new fossils continues. Relatively complete examples may be rare, but significant new finds are still being discovered. This is the oxygen of our subject, which should be used to stimulate public interest, support and understanding as much as scientific research and debate.

In museums, fragile materials are expertly handled by professional conservators in controlled environments to minimise risk. As may be seen on many human fossils, this is not always the case on the laboratory bench. Some bones are chipped and scratched by metal measuring instruments. Other are damaged by moulding and casting which have variously removed surfaces, altered morphology or left plaster, latex or silicone residues embedded in cracks. Sometimes there are oily stains left from bits of plasticine used to hold fragments together temporarily, or to position bones for photography. Exhibition conditions are benign by comparison. But there are bigger issues than this.

Scientists should not be the sole arbiters of how material so vital to our understanding of humanity and evolution may be used. These fossils are part of our intellectual, spiritual, political and economic world, as much as they are data for an empirical science. As scientists we should also be advocates of the evidence we rely on: striving to find new ways to enthral and intrigue the public who fund our endeavours, at the same time challenging our own interpretations. Asurvey last year by Opinion panel showed that some 30% of over 1,000 students in UK higher education reject evolution in favour of creationism or intelligent design. Is it any wonder when science excludes them from seeing the evidence?

We must also consider social and diplomatic issues. Visitors do not attend exhibitions to see replicas: they want to experience the real thing. In a socially fragmented and intolerant world, fossils have the extraordinary power to remind us of our common origins as we search for new identities. Human and proto-human fossils from Africa are a particularly potent force.

I am sure that Lucy's visit to Houston will be a great success. As an ambassador, Lucy will give us pause to reflect on Ethiopia as the cradle of humankind, as well as a rich and civilised nation celebrating its millennium. She will earn vital funds for the museum in Addis Ababa while establishing valuable international relationships beyond the reach of everyday science and diplomacy. The exhibition was offered by Ethiopia and will show a positive view of an African nation, its past and its aspirations. In this light, the self-interested resolution of a closed community of scientists has been properly set aside for the greater good.

Lucy's Legacy: The Hidden Treasures of Ethiopia is at the Houston Museum of Natural Science, Aug 31 2007–Apr 20 2008. Jill Cook is deputy keeper of the Department of Prehistory and Europe at the British Museum.

Un reality in fondo al mare

Sei scienziati per nove giorni a venti metri di profondità nell'oceano
La loro vita, dentro e fuori il laboratorio, trasmessa in diretta su internet


Un reality in fondo al mare
per difendere spugne e coralli " width="280">
di ALESSIO BALBI

ROMA - Potrebbe essere una buona idea per un prossimo reality di famosi: nove giorni con le telecamere puntate addosso a venti metri di profondità nell'oceano, a fare il confessionale con i pesci. Invece è una serissima missione scientifica lanciata ventuno anni fa e oggi, per la prima volta, trasmessa in diretta ventiquattr'ore su ventiquattro su internet.

Sei ricercatori vivono da lunedì scorso e fino al 25 settembre in un laboratorio sottomarino a largo della Florida, la base Aquarius. La loro missione, studiare i coralli e accrescere l'interesse intorno allo studio degli oceani. A questo scopo i sei si dividono un cilindro grande grossomodo quanto un autobus (13 metri di lunghezza per 2,75 di altezza) che abbandonano ogni giorno per nove ore di immersioni. In questo modo possono studiare approfonditamente le spugne e i banchi di corallo, due degli habitat maggiormente minacciati dall'inquinamento e dal riscaldamento degli oceani.

GUARDA IL VIDEO

Grazie a speciali telecamere e microfoni montati sui caschi dei ricercatori, chiunque può seguire in diretta le loro esplorazioni quotidiane, ma anche la vita all'interno del laboratorio. L'Aquarius è dotato di letti, docce, forno a microonde e tutte le attrezzature scientifiche necessarie per le ricerche. L'aria e l'elettricità arrivano direttamente dalla terraferma, attraverso tubi e cavi, che servono anche a monitorare le condizioni di salute dell'equipaggio. Il cibo (abbastanza insipido, confessano gli acquanauti) viene spedito sott'acqua dentro apposite pentole in grado di reggere la pressione sottomarina, due volte e mezzo più alta di quella in superficie. Disagi tutto sommato accettabili in nome della scienza: proprio grazie alla pressione costante, i ricercatori possono uscire in missione e tornare nel laboratorio senza le procedure di riemersione e decompressione normalmente necessarie ai sub. Di contro, quando martedì prossimo la missione finirà, i sei scienziati dovranno passare diciassette ore in decompressione.

Il laboratorio Aquarius è stato costruito nel 1986 per iniziativa della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa). Inizialmente posizionato nelle Isole Vergini, nel 1993 è stato trasferito a Key Largo, in Florida, all'interno del Keys National Marine Sanctuary.

da repubblica.it

sabato 15 settembre 2007

Wu Ming

Wu Ming (per esteso: Wu Ming Foundation) è lo pseudonimo-nome collettivo usato da un gruppo di scrittori (Riccardo Pedrini, Federico Guglielmi, Luca Di Meo, Giovanni Cattabriga, Roberto Bui) formatosi all'interno della sezione bolognese del Luther Blissett Project.

La scelta di un nome che in cinese mandarino vuol dire "nessun nome" rispecchia il "rifiuto del ruolo dell'Autore come star", che porta i Wu Ming a privilegiare l'importanza dell'opera piuttosto che la fama di chi l'ha prodotta. Una scelta alla quale si lega anche la particolare posizione degli autori in ordine al diritto d'autore: dal sito ufficiale del gruppo è possibile scaricare i testi delle opere, per i quali è consentita una riproduzione (totale o parziale) in qualunque formato, ed a scopi non commerciali.

E qui sotto vi riporto il link del loro sito:
http://www.wumingfoundation.com/

Copyleft Festival

Scritto da Web Master
sabato 12 giugno 2004

logo

in collaborazione con interno 4

Il festival si svolgerà nell’arco di tre giorni, nel secondo week-end di Settembre, con il patrocinio del Comune di Arezzo, della Provincia di Arezzo, della Biblioteca Città di Arezzo e dell’Istituto di Cultura Francese di Firenze. La programmazione del festival verrà strutturata in pomeriggi dedicati a presentazioni, tavole rotonde e workshop e serate caratterizzate da spettacoli di vario genere: dalla musica al teatro passando per reading sonorizzati. La presentazione alla stampa del festival si terrà nei locali della Biblioteca Comunale Città di Arezzo giovedì 13 Settembre
I vari eventi verranno dislocati in tre palchi: uno principale all’interno dell’anfiteatro, due di dimensioni minori nella fascia di verde pubblico antistante l’anfiteatro stesso.
Questo nel dettaglio il programma suscettibile di ulteriori integrazioni sia nella fascia pomeridiana che in quella serale:

GIOVEDI 13 SETTEMBRE (presso Biblioteca Comunale Città di Arezzo)

Ore 12 Presentazione CopyLeft festival alla stampa e al pubblico
Ore 18 Presentazione libro: Telefono, Vittorio Orsenigo, Gaffi
Ore 20 Giovedì LIbri: Letture a cura di Autobahn Teatro
Libera Musica

VENERDI’ 14 SETTEMBRE (presso Anfiteatro Romano)

Ore 18 Presentazione libro: Appuntamento col Notaio/Paura della Notte, Alessio Paša, VibrisseLibri.

Ore 18.40 Presentazione libro: Venti sigarette a Nassiriya, Aureliano Amadei, Francesco Trento, Einaudi Stile Libero

Ore 19.30 Aperitivo letterario con Il Cile

Ore 21.30 Concerto gruppo musicale impegnato in diffusione copyleftt: Rein

Ore 22.30 Spettacolo teatrale: Undc9, regia di Gabriele Ciampichetti


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permanente spazio case editrici con pubblicazioni in copyleft
permanente spazio per associazioni, radio e altre realtà operanti in creative commons
permanente area wikipedia
permanente spazio per proiezioni video e filmati distribuiti in copyleft a cura di Monica Mazzitelli
permanente spazio mostra realizzata da Medici Senza Frontiere

SABATO 15 SETTEMBRE (presso Anfiteatro Romano)

Ore 16 Presentazione libro: Personaggi Precari, Vanni Santoni, Unwired Media-RGB


Ore 16.45 Workshop di scrittura collettiva curato dal movimento “SIC” Vanni Santoni e Gregorio Magini


Ore 17 Tavola rotonda: copyleft v.s. copyright, risvolti pratici e futuro delle licenze creative commons: con Simone Aliprandi, Alberto Gaffi, Marco Philopat, Lorenzo De Tomasi, Ermanno Pandoli, Gianluca Bernardo.


Ore 18 Presentazione libro: La strategia dell’ariete, Kai Zen, Mondadori Strade Blu

Ore 18.45 Presentazione libro: Contro il '68, Alessanro Bertante, Agenzia X, modera Marco Philopat

Ore 19.30 Aperitivo letterario con Jago

Ore 21.30 Reading musicato realizzato da: Kai Zen e Compagnia Fantasma

Ore 22.30 Concerto gruppo musicale: Giorgio Canali e RossoFuoco

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DOMENICA 16 SETTEMBRE (presso Anfiteatro Romano)

Ore 16.30 Presentazione libro: Mattone su Mattone - Variantopoli Istruzioni per l'uso, Aa.Vv., Fruska.

Ore 17.15 Presentazione libro: 2001-2006, segreti e bugie di Stato. Il "Partito Americano" e l'uccisione di Calipari, Luigi Malabarba, Alegre.

Ore 18 Presentazione libro: Manituana, Wu Ming, Einaudi, Stile libero

Ore 19 Tavola rotonda su storia alternativa

Ore 19.30 Aperitivo letterario con Fraga dj

Ore 21.30 Concerto gruppo musicale impegnato in diffusione copyleft: Razmataz

Ore 22.30 Reading musicato: “Pontiac” realizzato da Wu Ming


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permanente spazio per proiezioni video e filmati distribuiti in copyleft a cura di Monica Mazzitelli
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In tutte e tre le giornate del festival saranno attivi due bar ad uno spazio ristorazione gestiti dall’associazione culturale “InProspettiva”. Sarà altresì presente nelle prossimità dell’area d’ingresso un punto informativo e di accoglienza per i giornalisti e per il pubblico presente. Tutta l’area sarà coperta da una rete wirless accessibile a chiunque e gratuita.



www.inprospettiva.it

Software Freedom Day

Da creativecommons.org:

Saturday September 15, is Software Freedom Day, a “worldwide celebration of Free and Open Source Software.” Hundreds of teams around the globe will be holding local events to promote software freedom. Search for a team near you.

Creative Commons supports free software and actively develops a number of free software projects. Tomorrow would be a great day to hack on some CC software, maybe work on a patch or try your hand at a developer challenge. Visit the developer page on our wiki for more ways to get involved!

venerdì 14 settembre 2007

Link corretto

Avendo commentato un post così vecchio, non ci eravamo accorti di un'utilissma info che riportiamo qui di sotto:

Marco ha detto...

Ciao, vorrei informarvi che l'indirizzo del webgis di ArcheoServer è cambiato perchè è stata rilasciata una nuova versione:
http://www.archeoserver.it/aisba2

Per accedere al servizio è possibile utilizzare i seguenti dati:
Utente: user
Password: user

Marco, staff di ArcheoServer

domenica 2 settembre 2007

Scavi da salvare

Riporto questo articolo, non per inserirmi in quell'opera di denigrazione dello stato iraniano portato avanti dalla cecità dei media attuali, che non riescono affatto a vedere le lente trasformazioni sociali che si stanno verificando in questi anni in Iran, ma semplicemente per dovere di cronaca, per affetto per i siti archeologici (visti i miei studi) e per mettere a nudo una triste realtà: l'uguaglianza di tutte le politiche mondiali di fronte a un eventuale conservazione della memoria storica della propria cultura, sicuramente tassello fondamentale per la comprensione della Storia passata e attuale del mondo intero.


6000-YEAR-OLD PREHISTORIC SITE TOTALLY BULLDOZED IN CENTRAL IRAN

Bulldozers working for the Ammar Yasser construction project in Qom have entirely demolished the 6000-year-old Shad Qoli site in central Iran, the Persian service of CHN reported on Tuesday.
"The license for excavation of the area was issued by the Archaeological Research Center of Iran (ARCI) two years ago at a time when approximately half of the site had already been flattened", said Siamak Sarlak, director of the team which as to have conducted salvage operations at the location.
"According to the cultural heritage regulations in Iran, the Governor Gneral's Office of Qom, which is in charge of the Ammar Yasser construction project, was responsible for sponsoring salvage excavation work and we have recently been informed that the remainder of the site has been completely destroyed by bulldozers", he added.
The salvage team needed a sum of 50million rials (about 5250$) to excavate the site.
"A dispute arose over which organization - the governor's office or the ARCI- was responsible for funding the operation. Meanwhile the bulldozers continued the process of destruction, which has resulted in total loss of the archaeological significance of the area" Sarlak explained.
Archeologists believe that people used to live in the Qoli Darvish Tpe, another nearby prehistoric site, but that due to the flooding of the Qomrud River they migrated to the Shad Qoli region and continued to dwell there for about a millennium.
The Qoli Darvish Tepe, one of the principal pre-historic stes situated on Iran's central plateau, includes the remains of a number of Bronze Age and Iron Age settlements. There is evidence that Qoli Darvish was inhabited from the fourth millennium BC until the ninth century CE.
This area has also been seriously damaged over the past decade by the construction of the Qom-Jamkaran Highway, such that only ten percent of the ancient site now remains intact.


Tratto da "Tehran Times" 15-08-07
 
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