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venerdì 21 settembre 2007

Un reality in fondo al mare

Sei scienziati per nove giorni a venti metri di profondità nell'oceano
La loro vita, dentro e fuori il laboratorio, trasmessa in diretta su internet


Un reality in fondo al mare
per difendere spugne e coralli " width="280">
di ALESSIO BALBI

ROMA - Potrebbe essere una buona idea per un prossimo reality di famosi: nove giorni con le telecamere puntate addosso a venti metri di profondità nell'oceano, a fare il confessionale con i pesci. Invece è una serissima missione scientifica lanciata ventuno anni fa e oggi, per la prima volta, trasmessa in diretta ventiquattr'ore su ventiquattro su internet.

Sei ricercatori vivono da lunedì scorso e fino al 25 settembre in un laboratorio sottomarino a largo della Florida, la base Aquarius. La loro missione, studiare i coralli e accrescere l'interesse intorno allo studio degli oceani. A questo scopo i sei si dividono un cilindro grande grossomodo quanto un autobus (13 metri di lunghezza per 2,75 di altezza) che abbandonano ogni giorno per nove ore di immersioni. In questo modo possono studiare approfonditamente le spugne e i banchi di corallo, due degli habitat maggiormente minacciati dall'inquinamento e dal riscaldamento degli oceani.

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Grazie a speciali telecamere e microfoni montati sui caschi dei ricercatori, chiunque può seguire in diretta le loro esplorazioni quotidiane, ma anche la vita all'interno del laboratorio. L'Aquarius è dotato di letti, docce, forno a microonde e tutte le attrezzature scientifiche necessarie per le ricerche. L'aria e l'elettricità arrivano direttamente dalla terraferma, attraverso tubi e cavi, che servono anche a monitorare le condizioni di salute dell'equipaggio. Il cibo (abbastanza insipido, confessano gli acquanauti) viene spedito sott'acqua dentro apposite pentole in grado di reggere la pressione sottomarina, due volte e mezzo più alta di quella in superficie. Disagi tutto sommato accettabili in nome della scienza: proprio grazie alla pressione costante, i ricercatori possono uscire in missione e tornare nel laboratorio senza le procedure di riemersione e decompressione normalmente necessarie ai sub. Di contro, quando martedì prossimo la missione finirà, i sei scienziati dovranno passare diciassette ore in decompressione.

Il laboratorio Aquarius è stato costruito nel 1986 per iniziativa della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa). Inizialmente posizionato nelle Isole Vergini, nel 1993 è stato trasferito a Key Largo, in Florida, all'interno del Keys National Marine Sanctuary.

da repubblica.it

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