Avendo commentato un post così vecchio, non ci eravamo accorti di un'utilissma info che riportiamo qui di sotto:
CAFFEPENSIERO: LAVORI IN CORSO??
Stiamo cercando di uscire con il N.1....
venerdì 14 settembre 2007
domenica 2 settembre 2007
Scavi da salvare
Riporto questo articolo, non per inserirmi in quell'opera di denigrazione dello stato iraniano portato avanti dalla cecità dei media attuali, che non riescono affatto a vedere le lente trasformazioni sociali che si stanno verificando in questi anni in Iran, ma semplicemente per dovere di cronaca, per affetto per i siti archeologici (visti i miei studi) e per mettere a nudo una triste realtà: l'uguaglianza di tutte le politiche mondiali di fronte a un eventuale conservazione della memoria storica della propria cultura, sicuramente tassello fondamentale per la comprensione della Storia passata e attuale del mondo intero.
6000-YEAR-OLD PREHISTORIC SITE TOTALLY BULLDOZED IN CENTRAL IRAN
Bulldozers working for the Ammar Yasser construction project in Qom have entirely demolished the 6000-year-old Shad Qoli site in central Iran, the Persian service of CHN reported on Tuesday.
"The license for excavation of the area was issued by the Archaeological Research Center of Iran (ARCI) two years ago at a time when approximately half of the site had already been flattened", said Siamak Sarlak, director of the team which as to have conducted salvage operations at the location.
"According to the cultural heritage regulations in Iran, the Governor Gneral's Office of Qom, which is in charge of the Ammar Yasser construction project, was responsible for sponsoring salvage excavation work and we have recently been informed that the remainder of the site has been completely destroyed by bulldozers", he added.
The salvage team needed a sum of 50million rials (about 5250$) to excavate the site.
"A dispute arose over which organization - the governor's office or the ARCI- was responsible for funding the operation. Meanwhile the bulldozers continued the process of destruction, which has resulted in total loss of the archaeological significance of the area" Sarlak explained.
Archeologists believe that people used to live in the Qoli Darvish Tpe, another nearby prehistoric site, but that due to the flooding of the Qomrud River they migrated to the Shad Qoli region and continued to dwell there for about a millennium.
The Qoli Darvish Tepe, one of the principal pre-historic stes situated on Iran's central plateau, includes the remains of a number of Bronze Age and Iron Age settlements. There is evidence that Qoli Darvish was inhabited from the fourth millennium BC until the ninth century CE.
This area has also been seriously damaged over the past decade by the construction of the Qom-Jamkaran Highway, such that only ten percent of the ancient site now remains intact.
Tratto da "Tehran Times" 15-08-07
6000-YEAR-OLD PREHISTORIC SITE TOTALLY BULLDOZED IN CENTRAL IRAN
Bulldozers working for the Ammar Yasser construction project in Qom have entirely demolished the 6000-year-old Shad Qoli site in central Iran, the Persian service of CHN reported on Tuesday.
"The license for excavation of the area was issued by the Archaeological Research Center of Iran (ARCI) two years ago at a time when approximately half of the site had already been flattened", said Siamak Sarlak, director of the team which as to have conducted salvage operations at the location.
"According to the cultural heritage regulations in Iran, the Governor Gneral's Office of Qom, which is in charge of the Ammar Yasser construction project, was responsible for sponsoring salvage excavation work and we have recently been informed that the remainder of the site has been completely destroyed by bulldozers", he added.
The salvage team needed a sum of 50million rials (about 5250$) to excavate the site.
"A dispute arose over which organization - the governor's office or the ARCI- was responsible for funding the operation. Meanwhile the bulldozers continued the process of destruction, which has resulted in total loss of the archaeological significance of the area" Sarlak explained.
Archeologists believe that people used to live in the Qoli Darvish Tpe, another nearby prehistoric site, but that due to the flooding of the Qomrud River they migrated to the Shad Qoli region and continued to dwell there for about a millennium.
The Qoli Darvish Tepe, one of the principal pre-historic stes situated on Iran's central plateau, includes the remains of a number of Bronze Age and Iron Age settlements. There is evidence that Qoli Darvish was inhabited from the fourth millennium BC until the ninth century CE.
This area has also been seriously damaged over the past decade by the construction of the Qom-Jamkaran Highway, such that only ten percent of the ancient site now remains intact.
Tratto da "Tehran Times" 15-08-07
lunedì 16 luglio 2007
Il Lavagnone stupisce ancora
Riportiamo l'articolo apparso su "Il giornale di Brescia" il giorno 09luglio 2007, a proposito della fortuita scoperta della collana, di cui potete vedere l'immagine, avvenuta domenica 08 luglio 2007, sul sito archeologico del Lavagnone presso il lago di Garda.


dtb, ithilden86
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Il pozzo delle sorprese. BOGGIOVARA (MO)

L’anno scorso una necropoli tardo antica con uno scheletro orribilmente mutilato, quest’anno un pozzo zeppo di materiale edile e ceramiche d’età romana tra cui una rarissima lucerna a volute raffigurante il Ratto di Europa.
Gli scavi nell’area a margine di Via Giardini, a Baggiovara, continuano a fornire interessanti novità archeologiche.
Dopo la tomba dell’anno scorso, con il defunto privato di cranio, piedi e braccio destro -fortunatamente post mortem-, gli scavi iniziati il 2 luglio scorso hanno intercettato prima alcune nuove sepolture e poi l’imboccatura di un pozzo d’età romana certamente legato ad una villa poco distante.
Le indagini archeologiche, condotte da Francesco Benassi sotto la direzione scientifica di Donato Labate della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, hanno portato in luce un pozzo del diametro interno di m. 1,20 circa, rivestito in ciottoli fluviali disposti a secco.
Per circostanze ancora da chiarire, in età augustea-tiberiana il pozzo cessò la sua funzione canonica per essere utilizzato come discarica, in cui vennero buttati i materiali edilizi della villa (tegole, laterizi, frammenti di intonaco dipinto, resti pavimentali in mosaico) e una grandissima quantità di ceramica.
I reperti recuperati sono datati tra il periodo tardo-repubblicano e la prima metà del I secolo d.C. e offrono uno straordinario spaccato della vita di questo sito e dell’occupazione romana del territorio di Mutina all’inizio dell’età imperiale.
Oltre ad anfore, brocche e bottiglie monoansate in ceramica comune depurata, servizi da mensa più raffinati in ceramica a vernice nera e terra sigillata finemente decorata, il pozzo ha restituito frammenti di una lucerna a volute su cui è raffigurato il Ratto di Europa. Secondo la mitologia Europa, figlia del re di Tiro, viene rapita da Giove, che aveva assunto le sembianze di un toro bianco, e condotta nell'isola di Creta. Dalla loro unione nascono Minosse, il committente del famoso labirinto, Radamante e Sarpedone: tutti e tre, da morti, diventeranno giudici nel mondo dell'aldilà. La rappresentazione di questo mito, documentata sia nei mosaici che negli affreschi d’età greca e romana, è invece rarissima sulle lucerne. Oltre al Ratto d'Europa, la lucerna ha un'altra rarità: sul retro è chiaramente visibile l'impronta del palmo della mano del ceramista.
Le indagini archeologiche del pozzo, eseguite dalla Ares Soc. Coop. ar.l. di Ravenna, termineranno domani; i resti faunistici e le analisi botaniche aiuteranno a capire le abitudini alimentari degli abitanti della villa e il paesaggio vegetazionale della zona duemila anni fa.
Allo scavo, finanziato dalla società immobiliare GARDEN s.r.l., hanno collaborano gli archeologi Bernardo Moranduzzo, Luca Pellegrini, Rossella Rinaldi e Antenore Manicardi.
Info:
Donato Labate, tel. 339.7930338 - e-mail donato.labate@beniculturali.it
Francesco Benassi e-mail archeo_benassi@yahoo.it
http://www.archeobo.arti.beniculturali.it/baggiovara/pozzo_baggiovara.htm
Fonte: MiBAC - Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Sopr. Archeol. Emilia Romagna 12/07/2007
Narmouthis e il bowling
"Il ritrovamento nel corso della missione dei ricercatori dell'Università di Pisa
nel sito archeologico di Narmouthis. "Nuove informazioni sugli usi e costumi di quel popolo"
Il bowling ai tempi del faraone
scoperta la pista da gioco egiziana

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Un'area dello scavo archeologico
Sono ancora gli egizi a far parlare di sé con la loro capacità unica di aver precorso i tempi. E questo anche quando volevano divertirsi un po'. La scoperta è frutto della missione archeologica dell'Università di Pisa realizzata sul sito greco-romano di Narmouthis (a 100 km a sud-ovest del Cairo, nell'oasi del Fayum). Qui i ricercatori italiani hanno riportato alla luce quella che può essere considerata la più antica pista da "bowling" ossia il gioco con le grosse bocce che servono per abbattere dei birilli. Il divertimento si teneva all'aperto, su di un pavimento appositamente realizzato con mattoni di limo, il noto fango fertilizzante del Nilo
Si è giunti alla conclusione che su di esso si giocava a bowling dove aver scoperto una scanalatura non molto larga che termina in un buco di 12 cm di diametro con una piastra in terracotta sistemata sotto di esso. A ciò si è aggiunto il ritorvamento di due piccole bocce di pietra levigata dello stesso diametro della scanalatura che venivano lanciate, proprio come si fa con la moderna boccia da bowling nello stretto corridoio. "E' una costruzione unica; verosimilmente è il primo tentativo di praticare un gioco simile al moderno bowling", afferma Edda Bresciani, egittologa a capo della missione. Il tutto risale ad un'età compresa tra il III e II secolo avanti Cristo
Perché è interessante questa scoperta? Aristide Malnati è archeologo all'Università Cattolica di Milano: "Il ritrovamento così inusuale è destinato ad allargare la nostra conoscenza sulle attività ludiche in Egitto. Sullo stesso scavo o nel corso di operazioni archeologiche su siti vicini sono stati in più occasioni rinvenuti giochi per bambini o per adulti: bambole (in legno o in pezza), piccoli palloni anch'essi di pezza, trottole o giochi con bastoncini. Erano tutti oggetti che allietavano la vita già di per sé vivace dei giovani egizi in quelle zone; e poi i dadi, gli strumenti per giocare alla morra o forme di intrattenimento ludico più complesse (come un antico backgamon, con regole a noi ignote). E' un aspetto questo, ancora troppo poco noto del mondo egizio che ci aiuta ad immaginare però, come si intrattenessero tra loro gli adulti degli stessi antichi villaggi"
Nella stessa area archeologica è stata scavata recentemente anche una ulteriore area di svago e riposo: un sistema idraulico ad oggi senza paralleli, degno dell'ingegneria idraulica dei romani: si tratta di una cisterna ricavata nella roccia fino all'attacco della volta e fornita d'acqua da un condotto a sua volta collegato a un canale esterno al villaggio. Ancora Malnati: "Erano le terme di Narmouthis dove giovani fanciulle o matrone più attempate si recavano per migliorare l'aspetto fisico; e lì vicino gli uomini si cimentavano nel bowling sul campo appena trovato: era probabilmente la zona ricreativa di questo antico villaggio"
I recenti scavi hanno infine rivelato particolari informazioni sulla vita delle guarnigioni romane, che di volta in volta si sono succedute a presidiare l'abitato e la zona. L'esplorazione degli alloggiamenti militari ha continuato a fornire con abbondanza i barilotti di forma ellissoidale destinati a contenere la razione quotidiana di vino. Un grande ambiente intonacato e decorato a motivi geometrici era forse il quartiere del capo del "castrum" (l'alloggiamento militare). Il villaggio cambiò fisionomia con l'avvento del cristianesimo e con il tramonto dell'Impero romano; tanto che nell'epoca del fiorire delle chiese prima e delle moschee poi, avvenne inesorabile lo smantellamento o la perdita di valore di molte strutture precedenti, come la cisterna o come il campo da bowling. In seguito, con l'avanzata del deserto, Narmouthis fu abbandonata. "
da Repubblica.it
lunedì 2 luglio 2007
Caffè Pensiero On-line!!!!
giovedì 21 giugno 2007
Il valore di civiltà...pardon di denaro
La regione Toscana ha concesso tre permessi alla Heritage Petroleum plc
La società può effettuare esplorazioni senza la valutazione d'impatto ambientale
Dopo Noto, allarme trivelle anche nel Chianti
Boco: "Sarebbe un errore molto grave"
ROMA - Dopo l'allarme per il Val di Noto, in parte rientrato anche grazie alla mobilitazione generale seguita all'appello dello scrittore Andrea Camilleri, un nuovo fronte 'trivellazioni' rischia di aprirsi in Toscana, nel Chianti e nella Val d'Orcia. La regione infatti, ha concesso, il 26 aprile scorso, tre permessi per effettuare "esplorazioni" e "autorizzazioni di ricerca" in tre aree del Sud della Toscana alla Heritage Petroleum plc, società con sede a Monaco specializzata nella ricerca e nell'estrazione di idrocarburi gassosi di tipo cmm (metano rilasciato dai filoni di carbone durante la sua estrazione) e cbm (metano prelevato da filoni di carbone che non devono o non saranno estratti).
Una decisione che ha suscitato la viva protesta del sottosegretario alle Politiche Agricole, Stefano Boco: "E' una follia ricercare l'oro nero sotto terra, quando l'unico grande tesoro sono il lavoro degli uomini, la bellezza paesaggistica, i valori naturali. Sarebbe un errore da pagare caro", ha detto Boco, che si è augurato che "sia possibile da parte delle autorità regionali rivedere i permessi".
Le autorizzazioni riguardano un'area complessiva di 1.553 Km quadrati, di cui una parte classificata patrimonio dell'umanità dall'Unesco, proprio come il Val di Noto, e che tocca rinomate località come San Gimignano, la Valle del Chianti, Monticchiello e la provincia di Siena.
I tre permessi prevedono la possibilità di esplorare alcuni dei paesaggi più belli d'Italia senza la necessità di una valutazione di impatto ambientale (Via) nonchè il permesso successivo di trivellare e scavare per estrarre idrocarburi, in quel caso previa riserva di Via.
(21 giugno 2007)
da repubblica.it
lunedì 4 giugno 2007
Arte preistorica
Tra i link si aggiunge un nuovo indirizzo che rimanda a un portale spcializzato nella trattazione dell'arte preistorica
http://www.artepreistorica.it/index.asp
http://www.artepreistorica.it/index.asp
sabato 2 giugno 2007
25 maggio
Pubblichiamo una delle tante foto che sono state proiettate all'incontro del 25maggio.
Parte del materiale, se non tutto, verrà pubblicato sul sito.
Siavash ci ha chiesto semplicemente di citare l'autore, ovvero lui. La stessa richiesta è automaticamente porta anche a chi dovesse attingere dal nostro blog o dal nostro sito le immagini sue piuttosto che degli altri fotografi: specificate di chi sono, SEMPRE! Per il resto fatele girare. La cultura non è di pochi.

Parte del materiale, se non tutto, verrà pubblicato sul sito.
Siavash ci ha chiesto semplicemente di citare l'autore, ovvero lui. La stessa richiesta è automaticamente porta anche a chi dovesse attingere dal nostro blog o dal nostro sito le immagini sue piuttosto che degli altri fotografi: specificate di chi sono, SEMPRE! Per il resto fatele girare. La cultura non è di pochi.

La foto è stata scattata a Qeshm, sud dell'Iran. In questa zona, per tradizione, le donne portano delle maschere che ricordano molto quelle veneziane. Risultato di interculture?
(di Siavash Laghai)
(di Siavash Laghai)
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